giovedì 3 novembre 2016

Bal Anat in Belgio "From many tribes" l'eredità di Jamila Salimpour

Il 30 ottobre ho partecipato allo spettacolo "Bal Anat" della scuola Salimpour per la prima volta in Europa, il post di oggi raccoglie le mie impressioni scritte a caldo la sera dopo lo spettacolo e tre giorni intensi di prove.



30 ottobre 2016 - Bruxelles.
Per me fino a stasera "From many tribes" -Da molte tribù-,era un articolo di Jamila Salimpour sulla nascita di Bal Anat, spettacolo e concetto di sua creazione, nato alla fine degli anni sessanta a San Francisco, per portare al pubblico, in maniera organica il poliedrico mondo delle danze del "Medio Oriente". Da stasera però non è più così, non è più solo un titolo per me, ma un'esperienza vissuta, reale, di condivisione di un percorso, il confluire di diverse storie, progetti e progressi di danza di donne che, insieme sullo stesso palco, hanno saputo costruire con le proprie diversità ed esperienze uno spettacolo che ha parlato di danza, di amore per questa disciplina, di impegno e dedizione. 
Quando Maelle e Suhaila hanno parlato per la prima volta di questo progetto due anni fa durante lo stage a Bruxelles, mi era subito sembrata un'occasione unica, ma ancora temporalmente lontana, contornata da un'aura un po' mistica, quasi un sogno, un punto lontano che pare irraggiungibile. 
A poco a poco però le cose hanno iniziato a prendere forma, a definirsi: la prima coreografia da imparare, la scadenza per impararla, la data dello spettacolo, la seconda coreografia, il costume... 
Tutto ha finalmente preso corpo, per confluire in una realtà che ha, alla fine, portato tutte noi (35 provenienti da diverse parti d'Europa e degli Stati Uniti), sul palco a Bruxelles, con Suhaila per reiterare la vitalità di questa idea, di questa visione: Bal Anat. Perchè Bal Anat è uno spettacolo nato in un epoca in cui tutto sembrava possibile, più libero, più bello e riuscire a mantenerlo vivo oggi, in cui tutto sembra segnato da divisioni, paura dell'altro, del confronto, era una sfida. Invece con la visione e l'impegno di Maelle e Suhaila, siamo riuscite a mettere insieme sul palco danzatrici di due continenti per rappresentare una delle eredità più longeve nella storia della danza orientale. 
Oggi il messaggio e la bellezza di questo spettacolo va oltre la bellezza della danza in sè, oggi in questi tempi, questo spettacolo parla di apertura, condivisione di saperi ed esperienze, accettazione accoglienza dell'altro, ma anche impegno e duro lavoro, rispetto per la visione di danza di Jamila e Suhaila Salimpour, ma soprattutto rispetto per noi stesse, rispetto per le nostre potenzialità e capacità, rispetto per i nostri sogni. 
Questo è per me soprattutto la danza: crescita tecnica ma soprattutto personale. 
Questa esperienza, fare parte di Bal Anat, essere parte di una delle tribe che la compongono, mi ha insegnato molte cose su me stessa e sarà per me sempre non solo un bel ricordo, ma uno stimolo vivo e costante di cosa possiamo realizzare se davvero ci mettiamo in gioco e cerchiamo di essere "the best dancer/person you can be". 

Per leggere l'articolo di Jamila Salimpour nella mia traduzione italiana Articoli di Jamila Salimpour
per gli articoli originali http://www.salimpourschool.com/resources/
L'organizzatrice dell'evento è stata Maelle Quintart danzatrice belga e studente della scuola Salimpour https://www.facebook.com/maelledanse

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